venerdì 24 dicembre 2010

Genetos

Quante volte noi nostalgici dei primi videogames di fronte a un gioco dell'ultima generazione abbiamo pensato a come e quanto questo tipo di divertimento si sia evoluto nel corso degli anni? Con Genetos abbiamo la possibilità di rivivere l'evoluzione degli shoot'em up, in chiave filosofica per giunta!



C'è una storia, infatti, alla base di questo piccolo capolavoro realizzato per intero da Tatsuya Koyama, che ha per protagonista un viaggiatore videoludico (il giocatore) che, a bordo del suo piccolo cannoncino mutuato da Space Invaders, deve attraversare 4 generazioni di shoot'em up per poi giungere, alla quinta, al pianeta Genetos per incontrare il suo "interlocutore". Nella prima generazione il nostro viaggiatore si ritroverà ad affrontare un'orda di alieni che si muovono orizzontalmente, avvicinandosi, al tocco laterale dello schermo, sempre di più al suo piccolo cannone. Una volta distrutti, gli alieni rilasciano delle palline verdi che, raccolte in una certa quantità, danno al viaggiatore la possibilità di evolvere il proprio mezzo, rendendolo simile alla navicella di Super Star Force, anche come tipologia di sparo. Il bello di Genetos infatti è che raccogliendo le palline di cui parlavo prima si permette alla propria astronave di evolversi per stare al passo con le generazioni che essa attraverserà. La seconda generazione è quella, appunto di Super Star Force (seconda metà degli anni '80); la terza è quella (primi anni '90) di Tatsujin (anche se l'autore non lo cita esplicitamente), con nemici di dimensioni ragguardevoli anche nel corso dei livelli; con la quarta generazione si approda a scenari più complessi, realizzati in 3D, come quelli di Raystorm (da cui Genetos prende i laser) e di Shikigami no Shiro (seconda metà degli anni '90). Con la quinta generazione si arriva al pianeta Genetos, e i riferimenti sono a Mushihimesama, EspGaLuda e un po' tutti i "danmaku" usciti recentemente.



L'evoluzione ovviamente coinvolge anche le armi, sia dei nemici che dell'astronave del viaggiatore. Ed è proprio questo forse l'aspetto più interessante di Genetos: a seconda dello stile di gioco che il giocatore adotta, a seguito delle varie evoluzioni cambia il tipo di arma di cui l'astronave sarà dotata! In tutto sono 15, suddivise equamente in tre tipologie: arma secondaria, bombe e arma speciale. Le armi standard, rispettivamente sono: Normal (lo sparo normale), Circle (bombe simili a quelle di Raiden, con un raggio d'azione circolare), Laser (dei laser a puntamento come quelli di Raystorm). Alla voce "History" della schermata delle opzioni all'inizio sono visibili solo queste: tutte le altre sono rappresentate da un punto interrogativo. Per alcune delle armi non ancora sbloccate (quelle adiacenti a quelle già scoperte) è disponibile una descrizione con annessa la spiegazione su come ottenerle e quindi sbloccarle per poterle utilizzare nella modalità Free Play, in cui è possibile affrontare il gioco a partire dalla generazione preferita con le armi preferite tra quelle sbloccate.



E' possibile giocare a ben cinque livelli di difficoltà: Beginner, Standard User, Programmer, Hacker e Creator. Nei livelli più difficili aumenta anche il numero di nemici, oltre a quello dei proiettili! Per finire il gioco in questi casi diventa necessario fare in modo di ottenere le armi più potenti o quelle con cui si ha più confidenza... ma non sempre la cosa è fattibile! Anzi, spesso e volentieri ci si ritrova con un'arma diversa da quella desiderata, che magari crea difficoltà anziché aiutare!



Ma la cosa che più apprezzo in Genetos è l'aspetto filosofico della storia. Infatti il discorso sull'evoluzione non riguarda strettamente il genere degli shoot'em up, ma viene trattato in termini generali. Non aggiungerò altro per non togliere la sorpresa a chi si avvicina al gioco per la prima volta. Mi rammarico però del fatto che la traduzione in inglese lasci molto a desiderare, e per apprezzare al meglio la storia bisognerebbe conoscere il giapponese...

La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla colonna sonora, ascoltabile anche selezionando l'opzione "Sound Test": sempre azzeccata e soprattutto memorabile! Ultimamente mi suona spesso in testa, e se esistesse in versione CD credo proprio che la comprerei e la ascolterei spesso!

Per chiudere, segnalo la possibilità di salvare i replay delle partite in modo da poterli rivedere (o farli vedere a qualcuno!) con calma in seguito! E' presente anche una sorta di diario in cui viene annotato il tempo in cui si è utilizzato il gioco, il numero di volte in cui lo si è finito suddivise per livello di difficoltà ed altre informazioni utili.
E adesso vado ad aggiornare un po' le mie statistiche!
 
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