giovedì 1 settembre 2011

Jable's Adventure

Che cosa fareste se un bel giorno al vostro risveglio vi ritrovaste con un calamaretto sulla testa che vi dice di chiamarsi Squidric (per gli amici Squiddy) e vi chiede se volete essere "l'eroe"? Sappiate che a Jables, il protagonista di questo Jable's Adventure, simpatico arcade/adventure programmato da Jason "JaJitsu" Boyer e scritto da
Ryan "Fireshaw" Pietz, è successo proprio questo! E ha accettato di buon grado, imbarcandosi così in un'avventura di cui non sa assolutamente niente! Sarà il fido Squiddy a spiegargli a poco a poco tutto quello che deve sapere! E ci sarà da ridere!


Sì, perché il bello di questo gioco, realizzato con Multimedia Fusion, è che fin dall'inizio non cerca di nascondere la sua intenzione di essere una parodia del genere, forse un po' troppo abusato, complice il successo di Cave Story, nel panorama indie.
A differenza dei titoli più noti però, Jable's dura poco: la trama non è affatto intricata, e le armi e gli oggetti speciali sono davvero pochi, anche se ci sono un paio di segreti studiati piuttosto bene. Ma questa brevità (che, almeno dal mio punto di vista, non è sempre un punto a sfavore), unita a un livello di difficoltà non elevatissimo, è ben compensata dall'umorismo che pervade l'avventura e da alcuni enigmi particolari e inaspettati, data la leggerezza dichiarata del gioco.


Un gioco che mi ha piacevolmente sorpreso e che non mi vergogno di definire uno dei migliori indie games del 2010!

Momodora

Momodora, quasi interamente realizzato da tale rdein con l'ausilio del Game Maker, è un platform game graficamente e musicalmente ispirato a Cave Story in cui il giocatore veste i panni di Isadora Doralina, un'eroina che vive nella terra di Koho, un posto in cui i sacrifici di vergini sono una pratica comune, avente come scopo la rinascita del mondo in meglio... Isadora ha perso sua madre in uno di questi rituali (ma non venivano sacrificate le vergini?), e un bel giorno decide di addentrarsi in un territorio pericoloso per trovare un particolare oggetto che si dice possa anche riportare in vita i morti... probabilmente in cambio di qualcosa...


Ovviamente lungo il suo cammino incontrerà vari nemici intenzionati a farle la pelle, da cui potrà difendersi inizialmente con una misera fogliolina (molto tagliente, però!), e poi con armi via via sempre più sofisticate e dannose.
Il livello di difficoltà è piuttosto basso, e i livelli non troppo lunghi. Il modo migliore per finire il gioco agevolmente è quello di attraversare lentamente le varie schermate che lo compongono, sconfiggendo almeno i nemici più ostili prima di procedere. In effetti Momodora non è nient'altro che un platform arcade, senza enigmi di sorta dalla linearità disarmante (nel corso dell'avventura ci sono soltanto due bivi, uno facoltativo e l'altro obbligatorio  - sarete costretti a ripetere un piccolo tratto di territorio già attraversato), in cui l'unica preoccupazione del giocatore è superare indenne gli attacchi nemici e fare più danni possibile.
Per questa ragione ci si aspetterebbero entusiasmanti sfide con enormi e combattivi boss di fine livello... Peccato che ce ne sia soltanto uno, alla fine del gioco, e che sia tutt'altro che temibile...
Oltretutto nel corso dell'avventura troverete degli oggetti particolari che verranno inseriti nell'inventario, ma non sono ancora riuscito a capire come si utilizzino...


Per chi misura la durata di un gioco in ore, credo che sia possibile completare Momodora in poco più di un'oretta. L'unico incentivo a rigiocarlo potrebbe essere la modalità "Time Attack", che credo consista nel completare il gioco nel minor tempo possibile.
Sebbene non abbia niente contro i giochi "corti", anzi, li preferisco, nella maggior parte dei casi, nel caso di Momodora non ho trovato alcun elemento che mi portasse a consigliarlo a qualcuno... Non ci sono guizzi, c'è poca azione, la storia è solo un pretesto per permettere al giocatore di affezionarsi a un personaggio altrimenti del tutto anonimo (e già così...)...
Spero che si tratti di un semplice esperimento che preluda a qualcosa di più curato e studiato, perché le capacità tecniche ci sono...
 
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