giovedì 6 novembre 2014

You Have To Win The Game

A chi è abituato alla grafica iperrealisticaa delle ultime produzioni videoludiche per PC potrà sembrare strano che i primi giochi per i cosiddetti "computer compatibili IBM" disponessero di soli quattro colori (Bianco, Nero, Ciano e Magenta, oppure Giallo, Nero, Verde e Arancione), oltre che di una risoluzione bassissima (320x200). Sono queste infatti le caratteristiche salienti dello standard CGA, dettato dall'omonima scheda video introdotta da IBM nel 1981 e utilizzato nei giochi usciti per MS-DOS negli anni '80. J. Kyle Pittman, l'autore di "You Have To Win The Game", eletto "Indie Game Of The Year" nel 2012, ha sfruttato proprio questo standard per la grafica del suo gioco, scatenando forti sentimenti di nostalgia negli utenti che hanno provato la sua creatura.

La versione che mi appresto a recensire è la conversione per Commodore 64 che ha seguito di qualche mese l'uscita dell'originale. Realizzata da Kabuto dei Latency è graficamente molto simile alla versione Windows (che non ho giocato), e anche musica ed effetti sonori sono fedeli riproduzioni di quanto proposto da Pittman a emulazione dell'altoparlantino interno dei PC dell'epoca, in grado di riprodurre soltanto una semplice onda sinusoidale.


Lo schermo dei titoli della versione Commodore 64



Il gioco comincia davvero in grande stile, con un effetto di "scaling" molto ben realizzato nello schermo dei titoli. Il protagonista è perfettamente manovrabile, il che rende estremamente godibili le sue peregrinazioni all'interno della non vastissima (ma noiosamente labirintica) area di gioco alla ricerca di sacchi di soldi e cuori dall'occhio bendato (simbolo della "Pirate Hearts", la software house che ha creato l'originale), evitando trappole e creature pericolose.


Non fatelo, se tenete ai vostri nervi!


Nel mondo in cui si svolge il gioco sono inoltre nascoste quattro sfere: due di esse fanno apparire delle piattaforme precedentemente nascoste; le altre due conferiscono al protagonista dei poteri speciali. Una volte ottenutele tutte e quattro sarà possibile raggiungere qualsiasi locazione, in perfetto stile Metroidvania, come dicono gli esperti.


Una delle locazioni più difficili da raggiungere.


Ogni volta che raccoglierete un oggetto o che visiterete una nuova locazione, il valore percentuale posto nell'angolo inferiore destro dello schermo aumenterà. Il vero finale del gioco è raggiungibile solo se questo valore arriva a 100, ma è possibile "vincere il gioco" anche con percentuali più basse. Ma, così come è possibile "vincere il gioco", è possibile anche perderlo, il che accade non all'esaurimento delle vite a disposizione (che sono infinite), ma se si raggiunge la stanza finale senza aver compiuto la missione...

Ma in cosa consiste questa benedetta missione? La risposta potrebbe turbarvi... Lo scopo del gioco è... ignoto! Sparse per il mondo ci sono delle scritte che fanno riferimento a un simbolo magico e a una parola magica. L'utilità di queste due entità è avvolta nel mistero. Sta al giocatore svelare l'arcano. A un certo punto del gioco, quando il valore percentuale sarà arrivato quasi a 100, vi troverete a vagare sempre per le stesse stanze, a evitare sempre gli stessi pericoli e a dare fondo a tutte le parolacce che conoscete nel vano tentativo di capire cosa cavolo dobbiate fare per vincere questro stramaledettissimo gioco.
Alla fine avvertirete molto distintamente la sensazione di aver perso una parte cospicua del vostro preziosissimo tempo e delle vostre energie, e di aver faticato inutilmente per superare, magari più di una volta, determinati passaggi che vi sembravano impossibili (in effetti alcuni punti si superano solo grazie a un bel colpo di fortuna).





Personalmente ho scoperto come si utilizzasse (e cosa fosse) il simbolo magico non grazie a un walkthrough, ma leggendo il commento di un utente su csdb, che si chiedeva il motivo di una certa strana cosa che gli era capitata durante il gioco. Da solo non ci sarei mai arrivato. E sicuramente non sono l'unico.
Tant'è vero che a un certo punto il gioco è approdato su Steam in versione riveduta e corretta...

Tirando le somme, la versione Commodore 64 di "You Have To Win The Game" è bellissima: conserva tutta la giocabilità dell'originale, di cui riproduce alla perfezione anche la grafica e il sonoro. Quello che non va è il gioco in sé: una volta raccolti tutti gli oggetti vi ritroverete a girovagare senza meta chiedendovi il motivo per cui non riuscite a vincere. Anche raggiungere il 100% è quasi impossibile (io mi sono fermato a 99.47%, e sono sicurissimo di aver esplorato tutta la mappa e raccolto tutti gli oggetti), e a un certo punto ci rinuncerete, a meno che vi piaccia farvi del male...

Insomma, scaricate pure il gioco, e provatelo. Ma se decidete di andare fino in fondo fatevi prima pagare!
 
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